Il World Cafè è una tecnologia sociale, un metodo semplice e potente per riflettere, confrontarsi e generare, insieme, un pensiero 'nuovo' e molte idee. Pur non essendo nato in ambito filosofico, personalmente lo trovo un modo di filoso-fare molto produttivo, coinvolgente e rispettoso del contributo di ciascuno. Una scoperta che ha cambiato un po' la mia vita professionale, mi ha aperto nuovi mondi e mi ha dato la possibilità di portare nei contesti più diversi un approccio filosofico molto concreto e fruttoso.

 

La prima volta che ho partecipato a un World Café è stato nel marzo 2012 in occasione di un "Intensive" di ALIA Europe. A dir la verità era un particolare tipo di World Café - chiamato Proaction Café - ma la tecnologia sociale è, sostanzialmente la stessa.

E' stato un amore a prima vista, ho trovato il World Café un strumento partecipativo affascinante, efficace, veloce e, soprattutto produttivo - in termini di output - di una ricchezza incredibile di punti di vista, vissuti, evidenze, proposte, ispirazioni.

Nel mondo è diffuso ovunque e molto praticato anche a livello di comunità locali per la gestinoe di momenti partecipativi preliminari alla presa di decisioni importanti per la collettività, in Italia è poco conosciuto e poco praticato, forse perchè nel nostro paese c'è poco interesse, e ancor meno pratica, di partecipazione vera. Forse perchè richiede una coerenza che raramente ci appartiene.

Però, io mi ero innamorata del World Café e così, da allora, non mi sono fatta scappare nessuna occasione per farlo sperimentare da chiunque avesse desiderio, o mi facesse una esplicita richiesta, di una pratica semplice in grado di attivare l'energia di un gruppo e l'intelligenza collettiva.

La prima volta l'ho portato in alcune sessioni riflessive sull'evoluzione del nostro territorio condotte all'interno della nostra associazione Spazi dell'anima, per coinvolgere le persone in un processo immaginativo su futuro del nostro quartiere. Poi anche in un liceo di Anzio, dove abbiamo lavorato con i ragazzi sul loro modo di vivere il tempo. E ancora, nella versione Proaction Café in una giornata di lavoro con il gruppo Transition Town Roma Appio Latinopr definire le sue strategie e ancora in un weekend esperienziale di vita sostenibile nel parco dei Monti Lucretili. 

Nel 2015, chiamata in Poste Italiane a partecipare alla progettazione di un intervento formativo per i portalettere dal titolo "il recapito cambia, cambiamo il recapito", che ha interessato, successivamente migliaia e migliaia di portalettere, proposi il World Café come momento significante di apertura e 'warm up' dei partecipanti chiamati subito a condividere autenticamente la loro esperienza, i loro desideri, le aspettative e la visione del futuro al quale avrebbero voluto partecipare. Io ho curato solo la progettazione, un'edizione pilota e la 'formazione formatori' dei colleghi che poi hanno portato in aula decine di edizioni ma è stato un ulteriore test positivo del metodo. I portalettere sono rimasti stupiti e si sono sentiti immediatamente coinvolti in un momento di scambio così denso e così generoso di output, l'azienda ha potuto ricavarne un osservatorio molto prezioso sul reale sentire dei propri collaboratori chiave. I colleghi formatori hanno avuto modo di apprendere una tecnologia sociale efficace che mi auguro continuino a diffondere.

Ancora nel 2015 e nel 2016 è stata la volta della Regione Lazio in cui il World Café è stata la modalità per coinvolgere attivamente tutti i collaboratori non direttivi dell'amministrazione nell'attuazione dell'Agenda Digitale. Giusi Miccoli, amministratore unico di ASAP, l'agenzia di formazione per i dipendenti regionali ha raccontato qui l'intera esperienza.

A proposito dei risultati Giusi Miccoli scrive "Il percorso, iniziato nel mese di ottobre 2015 e conclusosi nel mese di febbraio 2016, ha visto lo svolgimento di 20 sessioni di World Café ciascuna delle quali ha coinvolto circa 100 dipendenti impegnati in dieci tavoli di lavoro. Tramite la metodologia della facilitazione è stato possibile generare conversazioni su temi complessi ma in modo concreto, divertente e produttivo sui tre focus individuati: efficienza dei processi interni; coinvolgimento dei cittadini; miglioramento dei servizi.

Questi grandi numeri e l’intensa partecipazione hanno consentito di collezionare migliaia di idee, progetti e sollecitazioni eterogenee ma confrontabili per finalità, dimensioni di intervento e fattibilità specifica, tutti focalizzati sul tema del cambiamento e dell’innovazione per il raggiungimento degli obiettivi in tema di Agenda Digitale [...] La sperimentazione di soluzioni formative e metodologie di apprendimento 'non convenzionali' e interattive ha offerto la possibilità di creare momenti di scambio e di apprendimento collaborativo.

Il punto focale di un processo formativo bottom-up è coinvolgere attivamente i dipendenti, in quanto 'esperti' e portatori d’interessi sia rispetto ai problemi che alle possibili soluzioni, rivolgendo loro iniziative di formazione specifiche. L’esperienza diretta dei partecipanti consente di identificare le basi per elaborare e gestire, in maniera condivisa, soluzioni, idee e azioni".

Ora, nell'ultimo periodo ho 'esportato' il World Cafè anche nelle associazioni in cui sono impegnata.

Abbiamo fatto un bellissimo World Café con i soci di Stati Generali dell'Innovazione (anche a distanza, giacchè eravamo collegati con un 'tavolo' anche a Torino), all'interno dell'incontro di fine anno, per riflettere intorno al concetto di innovazione per riconfermarne e arricchirne una visione condivisa e ri-generata sulla quale basare le strategie evolutive dell'associazione stessa.

L'ultima esperienza è con la Fondazione Ampioraggio. Anche qui il World Café si sta rivelando uno strumento prezioso per disegnare, in maniera condivisa, la mission della Fondazione e attivare le energie personali di ciascuno su un intento comune che è stato possibile, attraverso il metodo, esplicitare per comincire a dargli forma e gambe. Prossima edizione all'Innovation Village, a Napoli, nei primi giorni di aprile.

Concludo dicendo ancora che amo il World Café per:

  • la brevità (con un centinaio di persone bastano poco più di due ore) e la velocità di produzione di idee
  • la capacità di creare in pochi momenti un'atmosfera calda e informale che favorisce l'espressione di tutte le intelligenze
  • l'orizzontalità della relazione e il coinvolgimento di tutti: ciascuno può e vuole esprimere il proprio pensiero
  • la possibilità di far emergere ciò a cui le persone tengono veramente
  • il fluire vivace e armonioso del dialogo in un modo che riesce a far diventare generativi anche i conflitti
  • la ricchezza incredibile degli output, nei miei più di trent'anni di vita professionale non ho mai sperimentato un metodo più generativamente produttivo
  • lo stupore e il benessere che vivono i partecipanti.

E che continuerò a vivere, sono certa, anche io tutte le volte che faciliterò o parteciperò a un World Café, un dispositivo magico che attivando intelligenza collettiva, consente di vedere quanto sanno essere meravigliose le persone, se le si coinvolge con l'intenzione autentica di ascoltare e condividere.

Per conoscere meglio il metodo vai a quest'altro mio articolo.