Durante le vacanze, su suggerimento di una cara amica, ho cominciato a leggere un libro straordinario “The soul of money” di Lynne Twist. La riflessione sul rapporto che come singoli e come collettività intratteniamo con il denaro è un tema che mi sta particolarmente a cuore – come chi mi conosce sa – e ogni tanto provo a proporre incontri e laboratori in cui ritrovarsi per affrontarlo insieme e, possibilmente, migliorarlo. Il rapporto con il denaro, infatti è non solo con il denaro, ma riflette e influenza quello che noi abbiamo con noi stessi e con gli altri.

Il libro di Lynne Twist si apre con la considerazione che la maggior parte di noi, soprattutto nel ricco mondo occidentale è condizionata dalla dannosa combinazione di tre miti ‘della scarsità’ che sono riassumibili in “non ci sono risorse sufficienti per tutti”, “più è meglio”, “le cose sono come sono”. L’autrice ci invita ad assumere un altro punto di vista, quello della ‘Sufficienza’. Ho trovato la proposta nuova e suggestiva. Per questo ho pensato di tradurre un piccolo estratto del libro. Siate misericordiosi con la traduttrice.

Sufficiency: the surprising truth – Sufficiency: reclaiming the power of what is there

«Tutti noi in ogni circostanza abbiamo la possibilità di scegliere di fare un passo indietro e lasciare andare il nostro mindset della scarsità. Una volta che abbiamo smesso di farci condizionare dal pensiero della scarsità scopriamo la sorprendente verità della ‘Sufficienza’ (sufficiency).

Per Sufficienza non intendo una quantità di qualcosa. La Sufficienza non è due passi avanti rispetto alla povertà o un passo indietro rispetto all’abbondanza. Non è una misurazione di ‘quasi abbastanza’ o ‘più che abbastanza’. La Sufficienza non è un una quantità in nessun caso. È un'esperienza, una ‘condizione’ che generiamo, una dichiarazione, una chiara e certa comprensione che ‘ce n'è abbastanza’ e che noi ‘siamo abbastanza’. La Sufficienza risiede all'interno di ciascuno di noi e noi possiamo richiamarla a noi stessi. È una consapevolezza, un'attenzione, una scelta intenzionale del modo in cui pensiamo le circostanze in cui ci troviamo. Nella nostra relazione con il denaro, significa usarlo in un modo che esprime noi stessi, la nostra integrità; in un modo che ‘esprima’ valore piuttosto che ‘determinare’ valore. La Sufficienza non è un messaggio sulla semplicità o circa il ridurre o abbassare le nostre aspettative. Sufficienza non significa che non dobbiamo lottare o avere aspirazioni. La Sufficienza è un atto di generazione, di discernimento, è portare a consapevolezza il potere e l’esistenza di risorse disponibili e delle nostre risorse interiori. La Sufficienza è una condizione, che costruiamo dall'interno, che ci ricorda che se ci guardiamo intorno e dentro noi stessi possiamo trovare ciò di cui abbiamo bisogno e che questo è quanto ci basta. 

Quando noi viviamo in una condizione di Sufficienza troviamo una naturale libertà e integrità. Siamo coinvolti nella vita dal senso della nostra stessa pienezza piuttosto che dalla disperata bramosia di essere perfetti.

Ci sentiamo naturalmente chiamati a condividere le risorse che fluiscono attraverso le nostre vite - il nostro tempo, il nostro denaro, la nostra saggezza a qualunque livello queste risorse fluiscano - per servire la nostra finalità più elevata. In una condizione di Sufficienza e di flusso fluido delle risorse verso, attraverso e da noi, la nostra anima e il nostro denaro sono interessati a incontrarsi per creare una vita ricca, soddisfacente e piena di significato.

La Sufficienza è la verità. La Sufficienza può essere una posizione nella quale stare, una condizione che genera una relazione completamente diversa con la vita, con il  denaro e con tutto ciò che questo può comprare. Vi invito, pertanto, a riflettere che c'è abbastanza nella natura, nella natura umana, nelle relazioni che abbiamo l'uno con l'altro, per avere una vita prosperosa e appagante senza alcuna preoccupazione riguardo a chi siamo o dove siamo nello spettro della distribuzione delle risorse. 

Suggerisco che se siamo capaci di lasciare andare, di abbandonare la tensione a inseguire l'acquisire e l'accumulare sempre più e questo modo di percepire il mondo, possiamo trovare tutta l'energia e l'attenzione da investire nell'apprezzamento di ciò che abbiamo. Quando facciamo questo, troviamo tesori inimmaginati e una ricchezza sorprendente e addirittura sbalorditiva per profondità e diversità.

Vivere nella condizione della Sufficienza, pensare da lì e generare da lì la cornice di riferimento per la vita è estremamente potente e importante per il nostro tempo. Nella nostra relazione con il denaro, possiamo continuare a guadagnare, a risparmiare, a investire e a provvedere per noi stessi e per le nostre famiglie, ma riconfiguriamo tale relazione attraverso un nuovo riconoscimento e apprezzamento di ciò che già abbiamo. In questo nuovo modo di vedere, il flusso di risorse nella nostra vita, piuttosto che essere una cosa che costantemente sfugge alla nostra presa o diminuisce, diventa un flusso di nutrimento e qualcosa che abbiamo il privilegio di amministrare nel momento presente. La nostra relazione con il denaro cessa di essere una espressione di paura e diventa un'espressione di eccitante possibilità.

La condizione di Sufficienza può trasformare il nostro rapporto con il denaro, con le risorse e con la vita stessa.

Non sto affermando che c'è acqua abbondante nel deserto o cibo per i questuanti di Bombay. Sto dicendo che, anche in presenza di una reale scarsità di risorse esterne, il desiderio e la capacità di provare un senso di Sufficienza sono innati e abbastanza forti da consentirci di affrontare le sfide che ci si manifestano di fronte. Ed è proprio quando noi volgiamo la nostra attenzione a queste risorse interne - infatti solo quando noi facciamo questo - che possiamo cominciare a vedere molto più chiaramente la Sufficienza in noi stessi e la sua disponibilità per noi e cominciare a generare risposte efficaci e sostenibili a qualsiasi limitazione di risorse ci troviamo ad affrontare. Quando noi lasciamo andare il nostro inseguimento per avere di più e coscientemente esaminiamo e sperimentiamo le risorse che già abbiamo, scopriamo che queste sono più profonde di quello che abbiamo mai saputo e immaginato. Nutrite dalla nostra attenzione le nostre risorse si espandono e crescono. 

Questo è vero soprattutto nella nostra relazione con il denaro e riguardo la capacità di mettere un impegno profondo nell'espandere e migliorare la nostra ricchezza. Ed è vero soprattutto quando guardiamo agli sforzi che facciamo in merito al denaro  - e che ci appesantiscono - e ci rendiamo conto del profondo senso di liberazione che sperimentiamo quando allineiamo il denaro e l'anima.

La dimensione dell’impegno per la Sufficienza non ha niente a che vedere con la quantità di denaro che abbiamo. E’ tutta determinata dalla relazione che abbiamo con esso. Una delle lezioni più significative che ho imparato circa il conseguimento del senso di Sufficienza, mi è arrivata da persone che avevano in quel momento più denaro di quanto la maggior parte di tutti noi potrebbe avere in tutta una vita e vivevano sentendosi non ancora pienamente soddisfatti. Soverchiate dall'eccesso o schiantate nella corsa per avere di più, la nutriente esperienza della Sufficienza e del sentire di avere abbastanza viene da queste irrimediabilmente perduta.

Tratto da "The soul of Money" di Lynne Twist.

Lynne Twist, è una veterana attivista, fundraiser, scrittrice e docente. Vive a San Francisco. 

www.soulofmoney.org

L'immagine è Lord of the rainbow, un'opera di Alice Baber (1976)